In varie pergamene antiche si legge anche Montaureo, Montoro, qualche volta Montorio e raramente Mondoro.
Le origini di Montoro sono antichissime: secondo molte probabilità deve l’esistenza ad un’emigrazione di Picentini, che disfatti dai Romani nel 485 di Roma, e raminghi, si fermarono in queste contrade. Ma già questa terra era stata teatro di strage tra Sanniti e Romani. Lo attestano le monete romane di bronzo, oltre un quintale, rinvenute alla contrada Retomuro. Tale tesoro era nascosto alla sponda di un rivolo d’acqua, sotto un gran masso di pietra viva. caduto per una frana del terreno.
Senza dubbio, esso tesoro era lì giacente dall’epoca del Repubblica romana, poiché tutte le monete sono della stessa epoca e nessuna di conio posteriore. I pezzi, tutti dello stesso periodo delle monete dell’aes grave, presentano un aspetto rozzo e grossolano, ma sono ben conservati. La iconografia in tutte la stessa: quelle di una libbra romana, con la testa di Giano bifronte, e le altre di mezza libbra con le teste di Giove e di Pirro, e segnate dai monogrammi dei magistrati monetari e coni di famiglie patrizie, specie Iulia e Domitia. Si rinvenne pure una daga a due tagli, nonché un vaso di terracotta.
Tutto lascia opinare che detto tesoro dovette costituire una scorta militare probabilmente abbandonata e deposta dai Romani, quando videro prossima la maggiore rotta che mai soffrissero, passata la storia col nome di ’Forche Caudine’. Infatti i Romani sostarono qui a Montoro nel 321 av. C., quando i due consoli Tito Vetruvio e Spurio Postumico ebbero l’ordine di marciare in Campania , per assalire il Sannio. Anche in quella gola di Retomuro i Sanniti di Caio Ponzio affrontarono i Romani, onde evitare loro di inoltrarsi, e questi, quasi tutti, perirono con cruenta strage.